Storia della Meccatura
La mecca è, inoltre, una vernice protettiva che protegge dall'azione del tempo e dallo sfregamento, infatti, la tecnica della doratura a mecca fu impiegata nell'antichità prevalentemente per quegli oggetti che venivano adoperati con frequenza (cornici, sedie e mobilio in genere, stucchi).
L'oro in foglie, per il suo costo, è impiegato per oggetti più
raffinati. L'oro falso, il cosiddetto "orone", è adoperato con
oculatezza anche perché dopo poco tempo l'applicazione, in particolari
condizioni ambientali, perde la brillantezza e si scurisce.Veniva, quindi,spesso usato l’argento al posto dell’oro, trattando poi la
superficie con una speciale vernice di colore giallo, detta appunto mecca,
in modo che la foglia d’argento assumesse l’aspetto della più preziosa foglia
d’oro. La mecca si otteneva mescolando in successione le seguenti resine
vegetali: la gomma gutta, di colore giallo dorato, che veniva diluita in alcool
e aggiunta in piccole dosi, per evitare che la colorazione gialla risultasse
troppo carica; la sandracca, come componente principale, diluita in alcool; il
sangue di drago, una resina di colore rosso bruno, anch’essa diluita in alcool,
che conferiva alla soluzione un colore rosso arancione; e infine l’aloe, una
resina vegetale di color bruno verdastro, che, molto diluita, veniva aggiunta
alla altre misture fino ad ottenere la tonalità desiderata. L'argento in foglie meccato permette di ottenere varie
tonalità di colore oro, secondo il dosaggio della vernice e dei diversi
elementi cromatici della mecca.
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